Visioni,
Segni,
Identità

L’istituzione di una biblioteca museo legata al nome di Michel Fingesten nel Comune di Cerisano rappresenta un’iniziativa di grande valore culturale e accademico, sia per la valorizzazione del patrimonio artistico e storico che per il potenziale impatto educativo e scientifico.

L’idea progettuale è elaborata dall’Istituto Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, nella persona del prof. Carlo FANELLI

La figura di Michel Fingesten

Michel Fingesten, artista ebreo-austriaco, è una figura che merita di essere conosciuta e celebrata per il suo contributo unico all’arte del XX secolo. Arrestato il 9 ottobre 1940 e internato come straniero nel campo di Civitella del Tronto e poi in quello di Ferramonti dal novembre 1941. Sarà accusato dai nazisti di aver dipinto arte degenerata («Entartete Kunst»). Morirà l’8 ottobre 1943, dopo la liberazione del campo di Ferramonti da parte degli alleati, a causa di un’infezione conseguente ad un’operazione chirurgica effettuata a Palazzo Sersale di Cerisano, in quel periodo utilizzato come ospedale. Le sue spoglie riposano nel cimitero del piccolo paese delle serre cosentine.

Noto per le sue xilografie, Fingesten è stato un testimone delle drammatiche vicende storiche legate alla Seconda Guerra Mondiale, la persecuzione degli ebrei e l’Olocausto. La sua arte non solo rappresenta un punto di grande innovazione tecnica (in particolare nella xilografia, che è una delle forme artistiche più complesse), ma è anche un mezzo potente di riflessione sulla sofferenza umana, sulla resistenza e sulla memoria storica.

Gli Ex Libris

Gli ex libris sono piccole opere d’arte, solitamente incise su carta o legno, che venivano applicate all’interno delle copertine dei libri per indicarne il proprietario. La loro funzione principale era quella di personalizzare il volume e di proteggerlo da eventuali smarrimenti, ma nel corso del tempo gli ex libris sono diventati anche veri e propri oggetti d’arte, particolarmente apprezzati da collezionisti e studiosi. Queste piccole incisioni, che possono assumere forme e stili molto diversi, riflettono spesso l’identità del proprietario, i suoi interessi, la sua personalità e talvolta anche la sua posizione sociale. Nella storia dell’arte, gli ex libris hanno visto l’impiego di diverse tecniche, tra cui la xilografia, l’incisione a bulino, la litografia e la serigrafia.

Nel caso di Michel Fingesten, la creazione di ex libris è stata una parte significativa della sua produzione artistica. Le sue opere in questo campo sono note per la loro intensità espressiva e per l’uso di simboli potenti che raccontano storie profonde attraverso il linguaggio visivo. Fingesten utilizzava l’ex libris non solo come strumento di identificazione, ma anche come mezzo per esplorare temi universali, come l’identità, la memoria, la spiritualità e le sofferenze umane. Per questo motivo, l’ex libris di Fingesten è particolarmente interessante dal punto di vista artistico e simbolico: non si tratta di semplici decorazioni, ma di opere che, attraverso la loro iconografia e la loro raffinatezza tecnica, trasmettono significati complessi e spesso emotivamente potenti.

La Collezione

In esposizione oltre 100 opere. La collezione di grafiche prodotte da Michel Fingesten, artista, nato a Opava nella regione della Slesia, geniale e ancora sottovalutato, presente nella collezione di Ivan Matteo Lombardo e oggi di proprietà del Comune di Cerisano, evidenzia una sorprendente varietà di tecniche utilizzate in maniera eclettica e non convenzionale.

L’esame dei singoli esemplari compresi nella raccolta mette in evidenza le numerose tecniche di incisione fotomeccanica e di grafica d’arte propriamente detta come, l’acquaforte e altre forme di calcografia, non sempre facili da distinguere: pertanto, molto spesso, se si escludono i cliché fotomeccanici, è più semplice indicare come “calcografie”, senza ulteriori specifiche, la maggior parte di questi lavori.

Si distinguono qui, poi, due grandi bozzetti disegnati da Fingesten con tecnica mista, inchiostro a penna e pennello e biacca per le correzioni, utilizzati poi, ridotti di dimensione, per la realizzazione delle fotoincisioni. 

Lombardo fu mecenate di diversi incisori, tra cui proprio Fingesten, che finanziò per gran parte del suo periodo italiano, è evidente quindi come una ampia parte della tiratura dei multipli e molti originali abbiano trovato posto nelle cartelle dello storico dirigente del PSI. La collezione di ex libris e stampe è stata assemblata dagli anni Venti fino alla morte di Fingesten. 

La firma, presente in quasi tutti gli esemplari, è certezza di come queste tirature siano state curate e supervisionate dallo stesso Fingesten, risultando assolutamente coeve all’artista. Non stupisce quindi che la qualità di stampa di questi fogli sia meticolosa e mostri passaggi tonali delicati e una scala di grigi evocativa.

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